A distanza di trent’anni la Macedonia ha ufficialmente adottato il nuovo nome di Macedonia del Nord e ora intende far ripartire il processo di integrazione euro-atlantica. Così si è chiusa la questione diplomatica del nome con la vicina Grecia. Per la Grecia, il nome “Macedonia” era e resta inaccettabile, considerato una vera minaccia di irredentismo nei confronti dell’omonima provincia greca, e un “furto storico” verso l’eredità culturale ellenica.
La soluzione è arrivata con gli accordi di Prespa tra premier Zoran Zaev e Alexis Tsipras: in cambio della disponibilità di Zaev a modificare il nome in Macedonia del Nord, ritenuto più accettabile dai greci, Tsipras ha rinunciato al veto imposto sul processo di integrazione di Skopje verso Unione europea ed Alleanza atlantica. Nonostante le forti resistenze interne, l’intesta è stata poi approvata dai rispettivi parlamenti.
La neonata Repubblica delle Macedonia del Nord, lo scorso 6 febbraio, ha ufficialmente siglato il protocollo di adesione alla Nato. Una volta che tutti i parlamenti degli Stati membri ratificheranno il documento l’Alleanza atlantica accoglierà definitivamente il proprio 30° membro, il 7° della regione balcanica.